

Come di consueto stiamo assistendo, in questi giorni, ad un’enorme travaso di informazioni da parte dei media dove si dice di tutti e il contrario di tutto; tutti ipotizzano come prevenire il contagio della popolazione e limitare i contagi ma, pochissimi hanno affrontato il problema dal punto di vista del lavoratore.
Il Governo anche in questo caso non ha perso l’occasione di dimostrare la sua miopia sulle reali situazioni sindacali nel paese e, le Parti sociali coinvolte, hanno elaborato e sottoscritto un ‘documento’ sulle procedure da attuare per poter procedere alla continuazione delle attività lavorative … parliamo ovviamente per quelle attività produttive previste dai recenti DCPM … a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori. Ma entriamo nel merito:
Tutto si ‘collega’ sull’obbligatorietà da parte del datore di lavoro di revisionare/integrare il Documento di valutazione dei rischi “DVR” coinvolgendo le figure interessate :
Quanto sopra è indicato nei punti 12 e 13 del protocollo siglato: che cosa significa questo?
E’ necessario intervenire, tempestivamente, coinvolgendo le figure previste dal D.Lgs 81/08 – sopra menzionate –affinchè le situazioni cautelative e di tutela dei lavoratori siano intraprese al più presto le stesse, sono identificate sempre all’interno del protocollo stesso.
Ad oggi, confrontandomi con alcuni lavoratori coinvolti in lavori artigianali, agricoli e imprenditori della piccola e media industria, settori del nostro territorio, non sanno nulla di quello che è necessario fare, vi faccio un esempio concreto di quello che dovrebbe essere:
Settore agricolo operatore conto terzista utilizzatore di macchine/attrezzature:
Il datore di lavoro identificato nelle aziende agricole, che molto spesso sono imprese famigliari, a tutela dei suoi collaboratori, che ricordo che per il D.Lgs 81/08 quindi per legge sono equiparati a lavoratori, deve rispettare tra le tante cose, la distanza minima di un metro tra i lavoratori che nel nostro caso essendo il lavoratore del settore agricolo conto terzista utilizzatore di macchine/attrezzature con conduzione singola non gli si pone questo problema della distanza ma, sarà necessario e quindi da dimostrare mediante il documento di valutazione dei rischi quale misure cautelative si prenderanno:
Settore artigiano il nostro classico idraulico con apprendista al seguito:
L’attività di questo settore può avvenire nell’industria per attività di manutenzione, nei cantieri per nuovi impianti e nelle comuni abitazioni per riparazioni di emergenza con presenza di altre persone; Quali obblighi e precauzioni sono da prendere? Anche in questo caso il datore di Lavoro (l’idraulico) deve revisionare il Documento di valutazione dei rischi prevedendo tutte quelle misure per cautelare la salute e sicurezza del lavoratore-apprendista:
per esempio,
il trasferimento dalla sede di lavoro al luogo di lavoro che sicuramente sarà tramite autovettura/furgone/autocarro , se entrambi sullo stesso mezzo , bisognerà rispettare la distanza di 1 mt. tra i due lavoratori (anche se uno è il datore di lavoro) si renderà necessario che entrambi utilizzino le mascherine del tipo FFP2/FFP3 (dipende da quello che attualmente si trovano in commercio meglio sarebbe la FFP3 ma in mancanza va bene anche la FFP2) e anche i guanti in lattice in quanto potrebbero toccare parti comuni. All’arrivo nel posto di lavoro, qualsiasi che sia, si renderà necessario mantenere le distanze di sicurezza dai nostri ospiti (nel caso di ambi spazi e/o all’aperto non saranno necessarie le mascherine ma consigliabile mantenere i guanti i lattice anche perché, gli attrezzi comunemente utilizzati dagli idraulici che essi siano manuale e/o elettrici, nel nostro caso, saranno toccati sia dall’apprendista che dal suo datore di lavoro e quindi dobbiamo evitare il “contatto diretto tra gli attrezzi e i lavoratori coinvolti( nel nostro caso idraulico e apprendista.
Si potrebbe andare avanti per ora a rappresentare quanti e quali potrebbero essere i rischi per i lavoratori in questo momento difficile e delicati quindi, ritengo necessario, come prima cosa, porre in revisione il Documento di Valutazione dei rischi utilizzando come linea guida e di indirizzo quanto elaborato da Fesica Confsal e Conflavoro PMI,
Aldo Balzanelli
Segretario prov. Fesica Confsal Mantova