

Come noto i fringe benefits consistono nell’utilizzo di beni e servizi erogati dal datore di lavoro. Tipici esempi sono:
Buoni pasto o mensa aziendale; l’uso di beni di proprietà dell’azienda “datore di lavoro” quali: telefono aziendale; pc, tablet, stampanti o altri dispositivi elettronici, autovetture o altri mezzi di trasporto, alloggio; oppure ancora servizi di trasporto collettivo, asili aziendali, polizze assicurative, prestiti aziendali.
Di tali beni e servizi il lavoratore solitamente può usufruire gratuitamente o a condizioni più vantaggiose rispetto al mercato. Il valore è determinato sulla base dei prezzi e tariffe medie indicate dalle camere di commercio.
Per il 2024 si prevede che per tutti i dipendenti, anche se con soglie differenziate viste sopra, l’applicazione dell’esenzione potrà riguardare anche:
Se sarà confermata la modalità da determinazione del valore di tali voci come prevista dall’articolo 51, comma 4, del Tuir sarà necessario che il datore di lavoro versi l’importo direttamente sul conto corrente sul quale è domiciliato il mutuo così che il denaro non possa essere utilizzato per altri scopi. L’istituto di credito fornisca all’azienda adeguata informativa sulla regolarità dei pagamenti, su eventuali modifiche economiche del finanziamento o sulla revoca dello stesso (risoluzione 46/2010).
La nuova norma non specifica gli obblighi di documentazione per il datore di lavoro e/o sul dipendente in relazione alle utenze domestiche. Sempre secondo le precedenti circolari dell’Agenzia sull’argomento probabilmente sarà richiesta copia delle bollette rimborsate oppure una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del DPR 445/200.
E’ importante sapere che in caso di sforamento del limite, la norma prevede l’imposizione fiscale sul totale dei i beni e servizi erogati.
L’articolo 6 del disegno di legge di bilancio 2024, stando alla bozza attualmente in discussione, continua a favorire le famiglie con figli, nell’ottica dichiarata di sostegno alla natalità, fissando ora due diverse soglie di esenzione fiscale, ovvero
Giova forse ricordare che il Fisco considera a carico i figli con reddito non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili), che sale a 4mila euro per i figli fino a 24 anni.